In data 20/12/2017 al consiglio comunale del comune di Avola ( in prosecuzione di quello non concluso il giorno 19/12/2017) a seguito di interrogazione proposta da un rappresentante dell’opposizione, era stato chiesto al Sindaco e all’assessore competente, se il Comune avesse ottemperato a quanto previsto dalla L.R. n. 28/01/2014 n. 5 art. 6 comma 1 che recita: “ai Comuni è fatto obbligo di spendere almeno il 2% delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgono la cittadinanza per la scelta di azioni di interessi comune” e se vi era intenzione di ottemperare a quanto previsto dalla legge e come rendere partecipe la cittadinanza? Ebbene il Sindaco ha risposto che già l’amministrazione mette in atto organizzazioni di eventi che coinvolgono la cittadinanza risposta alquanto in contrasto a quanto prevede la legge che parla di scelta dei cittadini e non partecipazione dei cittadini agli eventi, nella replica, si chiedeva in che modo rendesse edotta la cittadinanza e se erano stati emessi bandi per la loro partecipazione alla scelta delle azioni comuni , il Sindaco rispondeva che la legge non prevede bandi. Ma se la legge recita di utilizzare strumenti per rendere partecipe la cittadinanza, ma secondo l’amministrazione quali sono gli strumenti per rendere partecipe la cittadinanza della scelta se non con bandi pubblici dove si invita la cittadinanza ad indicare le loro preferenze per il bene comune? Per partecipe non si intende far partecipare i cittadini ad un evento ma coinvolgere i cittadini ad una scelta per un bene comune e non deve decidere il palazzo, perché in questo modo non si chiama democrazia partecipata perché di democrazia rimane solo il nome se poi la scelta è curata/imposta dal singolo.
Elenco di alcuni Comuni (di qualsiasi colore politico) della Regione Sicilia che ha adottato la democrazia partecipata sin dall’entrata in vigore della legge con appositi bandi , pubblicati sul sito istituzionale dove si poteva scaricare il modulo per inviare le proposte tramite il sistema cartaceo o inviare le preferenze on line e sono una parte degli oltre 300 comuni della Sicilia : ARAGONA (AG), AGRIGENTO, BELMONTE MEZZAGNO (PA) CANICATTINI BAGNI (SR), CALTANISSETTA,CASTRONOVO DI SICILIA (PA) , CANICATTI (AG), CATANIA,FERLA (SR),GERACI SICULO (PA), GAGGI (ME) , LICATA (AG), LIPARI (ME),MONREALE (PA), MONTALBANO ELICONA (PA),MAZZARA DEL VALLO (TP), MUSSOMELI (CL),PANTELLERIA (TP),PACE DEL MELA (ME),PALAZZOLO ACREIDE (SR),PIRAINO (ME), RIPOSTO (CT), RAGUSA,SOLARINO (SR),SAN PIER NICETO(ME),SALEMI(TP), SCIACCA (AG),TORREGROTTA (ME),TERMINI IMERESE (PA)
In considerazione di quanto sopra l’interrogazione proposta e le richieste avanzate erano piene di fondamento, sarebbe stato opportuno che l’amministrazione ed in particolare il primo cittadino prima di dare risposte, in barba alla legge, di informarsi e documentarsi del significato di democrazia partecipata e del fine imposto dalla legge. E poi si parla del rispetto delle leggi e delle regole, ma forse a uso e costume di convenienza.
Altra considerazione che mi pongo, allora sono i comuni che hanno applicato la legge, predisponendo gli strumenti per la scelta, che sono ignoranti e non hanno studiato, facendo scegliere i cittadini e applicare il senso di Democrazia partecipata, mentre il comune di Avola essendo eccelso di cultura ha fatto bene il suo operato optando per la scelta da parte del singolo …..o forse è il contrario?
Allego stralcio del D.A. n. 180 /SA in data 10/08/2016 e D.A. 407 in data 13/12/2017 dove vengono richiamate le norme legislative e indicate le somme destinate alla Democrazia partecipata di tutti comuni della Sicilia.
Vi invito a condividere, grazie.